Amici,
mi sento in dovere di intervenire su una tematica che, oramai da troppi giorni, si è indebitamente imposta come essere una delle notizie più urgenti e di cui quasi tutti – testate giornalistiche, programmi televisivi, canali social – inconsapevolmente parlano. Mi riferisco alla figura del Generale Vannacci Roberto che, nel suo libro “Il mondo al contrario”, si convince di aver proposto una divergente alternativa a quel monotono e convergente continuum ideologico perpetrato dal mainstream.
Utilizzo il verbo “convincere” perché appunto si tratta di un’auto-illusione o di una “non riuscita” estrinseca manovra strategica con cui cercare di disorientare un popolo “credulone”.
A causa di un’apparente impostazione procedurale “politicamente scorretta” avanzata nel suo libro, il Generale Vannacci ha riscontrato una disapprovazione popolare ed istituzionale, tanto da subire ripercussioni lavorative ed accuse che lo colpevolizzano di una qual certa omofobia.
Ma leggendo il suo libro, ed ascoltando attentamente tutte le sue lunghe e numerose interviste, il Generale Vannacci non assume una posizione chiaramente scomoda al mainstream, essendo il suo pensiero celato da un’evidentissimo relativismo che non chiarifica la reale natura delle cose. Piuttosto, il periodare del Generale tende a strutturare un errore procedurale rispetto alla tematica.
Ma qual è questo errore?
L’errore ermeneutico nel quale il Generale Vannacci cade – o del quale errore si rende volutamente portavoce -, è il seguente: egli, nelle interviste rilasciate, collega la questione dell’omosessualismo al concetto di normalità/anormalità, ed inferisce la nozione di normalità/anormalità da un mero calcolo di percentuali.
Il Generale Vannacci ritiene che il fenomeno dell’omosessualismo sia anormale giacché la percentuale di omosessuali sia statisticamente inferiore a quella degli eterosessuali; per cui, dal momento che nel Mondo gli eterosessuali superino numericamente gli omosessuali, Vannacci crede – affermandolo – che l’eterosessualità coincida con la normalità e l’omosessualità invece con l’anormalità.
Il militare estrinseca, dunque, una [il]logica induttiva: dal particolare al generale, ovvero da alcune percentuali al concetto di normalità/anormalità. E dall’ontologia dell’idea di normalità/anormalità Vannacci deriva il fenomeno dell’eterosessualità/omosessualità.
Il Generale ligure distaccatamente relega tutta la questione a numeri e calcoli, non considerando purtroppo la natura effimera ed inaffidabile delle percentuali, le quali schizofrenicamente possono esprimersi a favore o a sfavore di qualcuno o di qualcosa, non temendo quel principio parmenideo di non contraddizione.
Non si può fondare l’impalcatura di una tematica così profonda e complessa sul carattere camaleontico, trasformista e situazionale delle percentuali, le quali per loro natura sono portate a valorizzare l’andamento instabile e multiforme dei costumi e non la saggezza invece del tradizionale semper idem dei Valori.
I numeri non possono essere innalzati ad autentico strumento docimologico attraverso cui poi interpretare e vagliare indiscriminatamente ogni realtà. Ci sono questioni che non competono alla matematica ed alla statistica, piuttosto ad una sana Morale e ad un comprovato buon senso.
Ciò che oggi le percentuali attestano essere normalità, potrebbe domani essere ascritto all’universo dell’anormalità.
Ma come ciò potrebbe essere possibile?
Attraverso un già collaudato ribaltamento – vedasi la tracotanza di Feuerbach e Marx – dei classici rapporti di predicazione. Potremmo assistere, in un futuro apocalitticamente assai prossimo, al sovvertimento delle regole di sempre, e quindi vedere agite delle condotte di massa assurde, paradossali, inspiegabili, innaturali.
Non è scritto da nessuna parte che gli eterosessuali saranno in eterno numericamente superiori agli omosessuali. Chi pensa che questo non sia possibile, e su questa ipotesi costruisce convinzioni, si presenta come un profeta capace di prevedere le postume manifestazioni dei fenomeni, ed assume un comportamento presuntivo, tendente quindi all’errore. Ad un errore che di fatto solleva le coscienze individuali da quella vigilanza quotidiana salvifica, e le cui ricadute sono potenzialmente devastanti.
Piuttosto, è scritto che le parole di Nostro Signore Gesù Cristo – intese come volontà legiferante e strutturante – mai conosceranno forme di corruzione ed alterazione sostanziali [la manipolazione formale delle parole di Cristo è già avvenuta, con le rivoluzionarie modifiche liturgiche del Concilio Vaticano II].
Il disegno di Nostro Signore Gesù Cristo non poggia sui numeri o sul consenso maggioritario; bensì, sulla Volontà divina e fondativa del Padre, che trascende la stessa contingenza sensibile dei calcoli e delle percentuali, strutturandosi invero intorno a quell’Intelligenza oltre la quale nulla può essere pensato di maggiore [Id quo maius cogitari nequit, Sant’Anselmo d’Aosta, Proslogion]. Dunque, gli insegnamenti di Gesù Cristo non patiscono l’accidentalità delle mode o la variabilità delle percentuali; sono e saranno sempre gli stessi.
Da questo ragionamento assurdo, infondato, insensato, squallido, il Generale Vannacci Roberto tacitamente asserisce che l’omosessualismo – il termine onesto, perché scritturistico, è però sodomia – sia un possibile predicato della normalità.
E quando la sodomia potrà divenire evidente predicato della normalità?
Allorquando le inutili percentuali matematiche, che oggi attestano maggioritariamente l’eterosessualità come normalità, si ribaltino di centottanta gradi. Così, ciò che oggi è normale – eterosessualità -, perché legato ad una approvazione maggioritaria, domani sarà ugualmente normale – sodomia – perché legittimato da un altrettanto appoggio maggioritario.
Se i numeri che oggi certificano l’eterosessualità come un fenomeno normale dovessero in futuro davvero ribaltarsi, il Generale Vannacci Roberto dovrà essere il primo a sostenere che l’omosessualità sia la nuova normalità.
ECCO L’ERRORE! ECCO LA MENZOGNA! ECCO LA VERGOGNA!
Vannacci propone idee utili al mainstream, e non ad esso antitetiche. Vannacci appartiene a quel movimento/pensiero liberale che ha sfruttato nel tempo l’idea di salvaguardare le libertà personali per diffondere di fatto immoralità, dissolutezza, relativismo etico.
Dove il pensiero del Generale Vannacci Roberto è divergente, originale, “politicamente scorretto”, tanto da essere attenzionato negativamente dalla cronaca nazionale?
Il Generale ligure afferma quello che il Mondo vuole sentirsi dire; le sue parole non sono evangelicamente di scandalo. Vannacci ripropone, forse inconsapevolmente, ciò che il mondo anticristico sta tentando da sempre di attuare: annichilire il Vangelo di Gesù Cristo.
MA NON CI RIUSCIRANNO! (NON PRAEVALEBUNT)
Il Generale Vannacci adopera, oltremodo, una teoria manifestamente obsoleta, superata già quasi 2000 anni fa. Non è la maggioranza che garantisce la normalità/Verità.
Nell’ottica vannacciana, il primo anormale sarebbe proprio Nostro Signore Gesù Cristo, perché non appoggiato da quel consenso maggioritario che ha inteso invece salvare un malfattore, Barabba. Dunque, per Vannacci Barabba sarebbe la normalità, perché quantitativamente più forte; e Gesù Cristo l’anormalità, perché lasciato a se stesso e non coadiuvato da una condivisa approvazione plebiscitaria.
Siamo alla follia! Siamo alla negazione della logica antropologicamente intesa!
Il Generale Vannacci Roberto si sarebbe posto davvero contro il sistema se avesse impavidamente affermato che il concetto di normalità sia da appoggiarsi all’ontologia della Norma [lo dice il termine stesso, norma-lità].
L’unica ed autentica Norma è l’imperituro Vangelo di Nostro Signore Gesù Cristo, che appunto è Norma normans, non normata.
Questa è l’unica interpretazione veritiera ed onestamente rispettosa della Verità. Il resto è nulla.
Dunque, attenendoci alla Parola salvifica di Gesù Cristo ed ai Suoi Dieci Comandamenti, la sodomia non potrà mai essere normalità, neppure quando assisteremo a quel luciferino tentativo di rovesciamento del Disegno di Dio.
La sodomia è peccato mortale che grida vendetta al cospetto di Dio.
La normalità è la Volontà univoca di Dio: l’unione Uomo-donna, all’interno del Sacramento del Matrimonio.
Il resto, proposto più o meno espressamente, viene da satana.
Andrea SOLI DEO GLORIA